Uno dei paradigmi più rivoluzionari nati in ambito informatico e mondodiffusosi anche al di fuori della nicchia dei soliti quattro appassionati di computer, è il paradigma open source.
L'idea alla base di questa vera e propria filosofia è la condivisione della conoscenza quale bene pubblico senza commercializzazione o alcun tipo di strumentalizzazione. La conoscenza come diritto fondamentale e bene comune al pari di acqua e cibo.
È una filosofia che affonda le radici agli albori dell'informatica, nata in opposizione al concetto di licenza commerciale per il software: copyright vs copyleft. Il software viene distribuito gratuitamente insieme ai suoi sorgenti con la possibilità di analizzarlo, studiarlo o contribuire al suo miglioramento in maniera globale e senza scopi di lucro.
Per tanti anni la distribuzione e la capillarità di questo tipo di software è stata quantomeno difficile e spesso relegata ai soli ambiti accademici. Internet ha però reso possibile la comunicazione tra persone ai quattro angoli della terra in tempi rapidi e a basso costo, rendendo possibile la distribuzione direttamente dalla rete, azzerando i costi di duplicazione e le difficoltà di reperimento. Gran parte dello sviluppo di internet stessa è basato su questa filosofia, se n'è nutrita diventandone allo stesso tempo il maggior vettore di diffusione e crescita.
Il mondo ai giorni nostri è un mondo ibrido, dove molti di noi utilizzano prodotti di questa filosofia, accanto a prodotti a vari livelli gratuiti (free ma non open, gratuiti ma con inserti pubblicitari etc.) e prodotti proprietari. La maggiore diffusione ha fatto sì che le community intorno a questi prodotti crescessero, migliorando di conseguenza la qualità degli stessi. Il nostro stesso modo di pensare ne è stato influenzato. Per le nuove generazioni non è più considerato folle o almeno così strano mettere in rete a disposizione di tutti e gratuitamente le proprie creazioni come lavori di grafica, musica, scritti.
Io da informatico in università ho spesso utilizzato e collaborato a progetti open source, e ancora oggi resto sempre interessato a programmi di questo tipo. Ecco qui un breviario senza pretesa alcuna di completezza o esaustività, ma un semplice elenco di software che ho utilizzato per la grafica/illustrazione ad oggi ritenuti tra i migliori open source in circolazione. Ci tengo a ribadire che ce ne sono tanti altri, adatti a ogni esigenza e troverete sicuramente elenchi più completi di questo, ma questi sono quelli che io preferisco.
Scribus - per il desktop publishing
Inkscape - per il disegno vettoriale
Gimp - per il fotoritocco e il disegno raster
Krita - per il digital painting e il disegno raster
Utilizzo da un po' Inkscape per il disegno vettoriale anche in ambito professionale, per i miei bisogni più che sufficiente. Gimp lo uso dai tempi dell'università, anche se poco per i lavori professionali, e Scribus l'ho provato a volte come alternativa ad Adobe InDesign per impaginare progetti non troppo complessi. Quello che sto approfondendo in questi giorni e che mi ha spinto a scrivere questo post è il progetto Krita.
Nella mia costante ricerca di studi e tecniche, è da un po' che sto cercando di approfondire le tecniche di digital painting. Amo molto i medium tradizionali e la loro resa, spesso li uso combinati con il digitale, ma fin quando non ho avuto tra le mani una tavoletta grafica professionale non ho mai approfondito queste tecniche deluso da tentativi maldestri o risultati poco credibili.
I software proprietari al top di gamma in questo campo sono Adobe Photoshop e Corel Painter. Sono programmi con una grande storia, larghissima diffusione, supporto capillare, aggiornamenti e migliorie continue e una community di utilizzatori enorme (questo fa sì che in rete si trovino facilmente risorse condivise come tutorial, set di pennelli, template etc.). Ma sono dei software per nulla economici. Cercando un'alternativa per il digital painting a buon mercato, sono approdato a Krita incuriosito dalle tante recensioni entusiaste e da alcuni artisti che hanno fatto la scelta radicale di lavorare anche a livello professionale utilizzando solo floss (Free/Libre/Open Source Software, software contemporaneamente libero e open source). Queste le parole di presentazione sul sito ufficiale.
Krita is a KDE program for sketching and painting, offering an end–to–end solution for creating digital painting files from scratch by masters. Fields of painting that Krita explicitly supports are concept art, creation of comics and textures for rendering. Modeled on existing real-world painting materials and workflows, Krita supports creative working by getting out of the way and with a snappy response like blending modes and textured brushes, which allow to obtain realistic light effects. Krita is developed as free software within the KDE community. We believe that good tools should be available for all artists.
Also, a very important aspect is the that the Krita foundation has a solid organization and develops it in a continuous way thanks to donations, Kickstarter campaigns etcetera. This is particularly important in the open source community, where we have sometimes well designed projects which disappear because they are not supported properly.
Ho provato la versione desktop e devo dire che mi ha davvero stupito. È un software carrozzato, ricco di funzionalità, decisamente competitivo e ben congegnato e con alcune chicche non presenti nelle alternative commerciali, inoltre la gestione dei pennelli è molto naturale e mi ha dato molte più soddisfazioni dei miei tentativi su Photoshop. Sono giorni che spennello allegramente sul mio computer e attendo con ansia la versione 3 annunciata per i primi del 2016 che promette un vero balzo in avanti, anche a seguito della campagna di autofinanziamento per rendere Krita un prodotto al top competitivo con Photoshop e Painter. Campagna che ha raggiunto un totale di circa 30000 dollari di donazioni.
Per chi volesse approfondire, leggere interviste, o semplicemente guardare la gallery e conoscere la nutrita community che si sta affollando intorno al progetto:
krita.org
.org dominio destinato alle organizzazioni senza scopo di lucro e non .com dominio destinato a siti a carattere commerciale.
Tutto molto bello ... mi pento di masticare pochissimo l'nglese.
RispondiEliminagrazie mille Alligatore!
RispondiEliminaPurtroppo, con grande disappunto degli spodestati francesi, negli ultimi anni e forse soprattutto grazie all'informatica l'inglese è diventato la lingua internazionale. È naturale quindi che la maggior parte di risorse si reperiscano in questa lingua. Ma non tutto è perduto per chi non mastica l'idioma anglofono. Tutti i software che ho elencato sono disponibili in moltissimi lingue tra cui l'italiano, non è quindi difficile trovare anche manuali e tutorial. I progetti più veterani come Gimp hanno una nutrita community italiana e anche sito e forum nella nostra lingua: gimpitalia.it. Lo stesso progetto Krita è parte della più ampia suite Calligra, alternativa open source al pacchetto Microsoft Office, disponibile in italiano.
Bravo, Alessandro. Bellissimo post.
RispondiEliminaQualche anno fa ci ho speso parecchio tempo, dietro certe alternative. Per anni ho avuto un portatile in doppia partizione con Ubuntu e ho studiato parecchio le varie soluzioni con i software grafici. Ho passato pomeriggi interi su Xara Extreme, per capire come dare un contributo per migliorarlo.
Ho lavoricchiato anche con gli altri che hai citato e con Blender per il 3D e da allora porto avanti certe convinzioni (per parecchio tempo ho cercato di convincere gli altri ad usare OpenOffice, anche se oggi non è più tanto "open").
Purtroppo, però, per quanto riguarda il nostro campo, ho speso tempo solo per passione e mai in ambito professionale. Allora mi sono dovuto arrendere infatti a certe cosucce come la mancanza dei profili in quadricromia in Gimp o a Inkscape che era fermo al palo da diversi anni (ora ho visto che sono andati avanti).
Magari oggi le cose sono diverse, non so. Diciamo che certi strumenti restano interessanti soprattutto per la filosofia. Come ben sai, se hai delle scadenze non hai voglia né tempo di cercare soluzioni alternative.
Ma continuo a sperare che le cose possano cambiare.
Grazie infinite Luigi,
Eliminami sembrava un post utile che puntava una luce su un mondo forse ancora un po' sconosciuto al nostro campo.
Per come la vedo io, sicuramente molti prodotti di questa filosofia non sono all'altezza delle alternative commerciali, con l'aggravante che spesso richiedono qualche sforzo e "smanettamento" in più, anche per la semplice installazione/configurazione. Ma alcuni di questi sono decisamente validi sotto molti aspetti.
In fondo ogni cosa va commisurata alle proprie esigenze. Spesso molti di noi puntano a una strumentazione al top decisamente esagerata rispetto a quelle che sono le reali esigenze o peggio le reali capacità... come dire, alcuni illustratori tirano fuori cose bellissime con una semplice penna bic o una matita,
e altri no, nonostante tutti i soldi spesi nelle migliori carte, nei migliori pennelli, negli stessi pastelli di quel geniaccio di Degas, nelle migliori finiture etc.