Nel tempo, è per me diventato un aspetto sempre più importante definire la tavolozza di colori più calzante alle atmosfere e al carattere che voglio comunicare in un progetto. Con l'esperienza ho imparato che avere una palette di riferimento mi aiuta a ottenere una maggiore armonia lungo il corso di un lavoro complesso ed esteso come un albo illustrato, inoltre mi permette di esplorare nuove strade e magari trovare maggiore efficacia e sensibilità al colore anche in una singola illustrazione.
In uno spazio immenso come quello del colore digitale dove sono a disposizione potenzialmente milioni di tinte è molto facile sentirsi persi. Il web è però un mondo pieno di risorse per costruirsi delle mappe con cui riuscire a orientarsi.
Alcuni illustratori per non perdersi nel mare-magnum dei colori scelgono delle palette estremamente limitate o estremamente peculiari che diventano parte della loro stessa riconoscibilità.
Io personalmente cerco di esplorare nuove strade contestuali e proprie di volta in volta e definisco delle tavolozze come parte del lavoro di ricerca e preparazione. In genere faccio scelte basate sull'istinto e il gusto, come dicevo alla ricerca dell'atmosfera che reputo giusta per le illustrazioni, scelte che cerco poi di rispettare quanto meno per grosse linee.
Come me è possibile crearsi palette personali basate sul gusto ma nulla vieta come fanno altri di crearsi palette basate sulla matematica, chessò utilizzare solo tinte il cui codice rgb è composto da numeri primi o multipli del proprio numero fortunato o numeri basati su una data di nascita di una persona cara. Basandosi su metodi più classici è possibile scegliere accordi di tinte di 3/4 colori basati sul cerchio dei colori e sui colori complementari come suggerito da Itten o studiare le palette di foto, pittori o illustratori che amiamo.
Come esempio di ciò che dico per il mio libro
Quando un bambino legge ho studiato e cercato di ricreare la tavolozza cosi potente e accesa di Van Gogh incrociandola con la cartella colore dei moderni acrilici
Heavy Body della Golden.
In
Primavere ho usato come riferimento la cartella colore delle
Ecoline della Royal Talens e una serie di tinte pastellate ricavate da vecchie foto.
Per la serie
Gold Rush ho usato le nuances dei pastelli della
Maison du pastel, mitica marca francese utilizzata anche dal grandissimo Degas, le vetrate liberty e il lavoro di Gustav Klimt e Paul Klee.
Per concludere ogni cosa può diventare un riferimento o uno spunto dalle cartelle colore di belle arti alle palette di trousse di trucchi o di tessuti moderni o vintage. Siti di tinte per la casa o di riviste per l'arredo propongono dei set precostituiti di tinte armonizzate con un certo carattere. Siti per il graphic design suggeriscono combinazioni per il web. Inoltre spulciando si trovano articoli che cercano di ricostruire la tavolozza dei pittori o individuare tre o quattro colori peculiari del loro lavoro.
È possibile notare come determinati trend siano propri del periodo storico, ci sono colori che diventano modaioli e altri che passano di moda, fino a qualche anno fa soprattutto nell'illustrazione per ragazzi era più dominante l'uso di tinte desaturate e seriose negli ultimi anni si stanno riaffermando trend di colori più piatti e accesi e contrasti più dissonanti.
Tra le tante cose io trovo molto valido il sito
Design Seed una grande community internazionale che propone centinaia di palette, raccolte in veri e propri atlanti del colore,
basate su foto e immagini della natura. Ma esistono molte guide o set orientati ai designer o siti che raccolgono palette basate ed esempio sulla moda. Alcune app sono invece in grado di crearne da importare direttamente in Photoshop o Illustrator partendo da una foto come quella che propone gratuitamente la
Adobe.
Infine ben prima del web esistavano guide e aiuti in forma libro
qualche post fa ho segnalato dei testi di approfondimento sul colore.